"Le nocciole tritate con il grasso di orso fanno ricrescere i capelli, il grasso di capra con il succo di porro restituisce l'udito, il succo di artemisia rompe i calcoli in modo straordinario, la resina del ginepro spalmata sul pene ne impedisce l'erezione, l'erba colombina portata tra i vestiti estingue la libidine".
Questo è solo un piccolo saggio delle ricette contenute nel Thesaurus Pauperum, uno dei più importanti manuali di medicina dei secoli finali del Medioevo e della prima Età moderna.
Il Tesoro rappresenta uno strumento per i pauperes, la grande maggioranza nella società medievale, costruito sul limite tra consuetudine "popolare" e scienza medica avvicinandosi il più possibile ai problemi quotidiani del corpo di ogni uomo e di ogni donna. Non è un'opera specialistica ma un prontuario, facile da consultare, con ricette che, dai capelli fino ai piedi, si occupano della cura delle malattie più comuni.
La praticità del testo ne spiega la vera diffusione nel corso di oltre quattro secoli, ma l'aspetto che rende celebre il trattato risiede nella straordinaria figura del suo autore, Pietro Ispano, che nel settembre del 1276, nel palazzo papale di Viterbo, sale al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXI. Egli riteneva il diritto alla salute un bene di tutti, anche di chi non poteva permettersi farmaci costosi. Pietro Ispano fu un grande volgarizzatore della conoscenza medica.
Il Thesaurus, classico ricettario medievale, antesignano dei manuali moderni, nell'intenzione dell'Autore è rivolto a categorie non strettamente sanitarie, sintesi di un sapere che non è frutto di una preparazione solo medica, ma anche teologica e filosofica. L'opera, benché allineata ad altre del periodo, verrà ripetutamente copiata ed utilizzata nei secoli successivi, fin quasi alla nascita della medicina moderna.
L'impostazione "in parallelo" permette di seguire passo, passo le pagine originali, che si rivelano una miniera inesauribile di notizie e di curiosità terapeutiche obsolete e dimenticate, in parte legate ad un contesto medico che non ci appartiene più, ma non per questo meno suggestive e preziose: una bella pagina di storia dell'arte sanitaria.
Il libro fa parte della collana di antichi rimedi naturali Vetera Remedia, diretta e curata da Alessandro Menghini.
Luca Pesante, opportunamente calatosi nel contesto della medicina medievale, si fa critico e divulgatore del pensiero di Pietro Ispano, offrendo al lettore un saggio piacevole nella forma, ma rigoroso nei contenuti e nella terminologia. Luca Pesante, laureato in Archeologia Medievale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, si è occupato dello studio di alcuni aspetti della cultura materiale dell'Italia centro-settentrionale nei secoli finali del Medioevo e nell'Età moderna. Attualmente svolge un'indagine sui trattati scientifici del XIII secolo.
"Le nocciole tritate con il grasso di orso fanno ricrescere i capelli, il grasso di capra con il succo di porro restituisce l'udito, il succo di artemisia rompe i calcoli in modo straordinario, la resina del ginepro spalmata sul pene ne impedisce l'erezione, l'erba colombina portata tra i vestiti estingue la libidine".
Questo è solo un piccolo saggio delle ricette contenute nel Thesaurus Pauperum, uno dei più importanti manuali di medicina dei secoli finali del Medioevo e della prima Età moderna.
Il Tesoro rappresenta uno strumento per i pauperes, la grande maggioranza nella società medievale, costruito sul limite tra consuetudine "popolare" e scienza medica avvicinandosi il più possibile ai problemi quotidiani del corpo di ogni uomo e di ogni donna. Non è un'opera specialistica ma un prontuario, facile da consultare, con ricette che, dai capelli fino ai piedi, si occupano della cura delle malattie più comuni.
La praticità del testo ne spiega la vera diffusione nel corso di oltre quattro secoli, ma l'aspetto che rende celebre il trattato risiede nella straordinaria figura del suo autore, Pietro Ispano, che nel settembre del 1276, nel palazzo papale di Viterbo, sale al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXI. Egli riteneva il diritto alla salute un bene di tutti, anche di chi non poteva permettersi farmaci costosi. Pietro Ispano fu un grande volgarizzatore della conoscenza medica.
Il Thesaurus, classico ricettario medievale, antesignano dei manuali moderni, nell'intenzione dell'Autore è rivolto a categorie non strettamente sanitarie, sintesi di un sapere che non è frutto di una preparazione solo medica, ma anche teologica e filosofica. L'opera, benché allineata ad altre del periodo, verrà ripetutamente copiata ed utilizzata nei secoli successivi, fin quasi alla nascita della medicina moderna.
L'impostazione "in parallelo" permette di seguire passo, passo le pagine originali, che si rivelano una miniera inesauribile di notizie e di curiosità terapeutiche obsolete e dimenticate, in parte legate ad un contesto medico che non ci appartiene più, ma non per questo meno suggestive e preziose: una bella pagina di storia dell'arte sanitaria.
Il libro fa parte della collana di antichi rimedi naturali Vetera Remedia, diretta e curata da Alessandro Menghini.
Luca Pesante, opportunamente calatosi nel contesto della medicina medievale, si fa critico e divulgatore del pensiero di Pietro Ispano, offrendo al lettore un saggio piacevole nella forma, ma rigoroso nei contenuti e nella terminologia. Luca Pesante, laureato in Archeologia Medievale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, si è occupato dello studio di alcuni aspetti della cultura materiale dell'Italia centro-settentrionale nei secoli finali del Medioevo e nell'Età moderna. Attualmente svolge un'indagine sui trattati scientifici del XIII secolo.