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Goccia a goccia è un libro coinvolgente e necessario, se si considera che entro il 2030 metà della popolazione mondiale subirà gli effetti della scarsità idrica. Ma è anche un viaggio entusiasmante, denso di curiosità, arricchito da una serie di utili e gustose ricette selezionate da Florencia Ramirez per consentirci, a tutti gli effetti, di “mangiare” meno acqua.

Goccia a goccia è un libro coinvolgente e necessario, se si considera che entro il 2030 metà della popolazione mondiale subirà gli effetti della scarsità idrica. Ma è anche un viaggio entusiasmante, denso di curiosità, arricchito da una serie di utili e gustose ricette selezionate da Florencia Ramirez per consentirci, a tutti gli effetti, di “mangiare” meno acqua.

Disponibilità: Disponibile
SKU: LIBGOCCIA
ISBN/EAN: 9788855230230

Florencia Ramirez è un’appassionata attivista che da anni conduce un’importante opera di informazione sull’uso consapevole dell’acqua, la nostra risorsa più preziosa.
Per non sprecarla si devono adottare accorgimenti mirati e nuove abitudini quotidiane, anche molto semplici, come ad esempio diminuire il tempo che si trascorre sotto la doccia. Ma c’è un metodo ben più efficace. Se vogliamo essere certi di risparmiare l’acqua, dobbiamo “mangiarne” meno.
Nel processo per produrre qualsiasi bene alimentare, infatti, viene sempre coinvolta l’acqua, in grande quantità: l’impronta idrica di una pagnotta, ad esempio, cioè l’acqua necessaria per far crescere il grano di cui è composta, è di circa 1.600 litri; mentre mezzo chilo di carne bovina ha un’impronta idrica di oltre 7.000 litri, che comprende non solo l’acqua che l’animale beve, ma anche quella impiegata per produrre i cereali o l’erba di cui si nutre. Eppure, dice Ramirez, ci sono altre strade produttive che consentono di frenare l’uso sproporzionato e lo spreco di questa risorsa fondamentale.
Per scrivere questo libro, l’autrice ha viaggiato instancabilmente attraverso gli Stati Uniti incontrando agricoltori e produttori alimentari che hanno molto da insegnare in termini di uso sostenibile dell’acqua perché hanno scelto di lavorare in maniera virtuosa, salvaguardando al contempo l’ambiente.

Dalle risaie della Louisiana, alle piantagioni di caffè delle Hawaii, fino alla fabbrica di cioccolato di Boston, passando per i giardini di New York, l’autrice ha raccolto testimonianze cruciali e qui ci racconta, in modo efficace e assai piacevole, la storia del cibo che arriva sulle nostre tavole.
Risparmiare acqua attraverso la selezione consapevole degli alimenti nella vita di tutti i giorni è possibile, non è illusorio. Ramirez ci spiega come sia importante conoscere l’impronta idrica di ogni prodotto e di conseguenza scegliere cibi per i quali sia stata utilizzata preferibilmente acqua verde (piovana) o blu (prelevata dalla falda acquifera), piuttosto che grigia (contaminata da azoto e fertilizzanti).

Florencia Ramirez è un’attivista e ricercatrice dell’Università di Chicago. Suoi articoli sono apparsi in numerose testate. Vive in California, a Oxnard, una città agricola sulla costa del Pacifico, con il marito e tre figli. Questo è il suo sito internet: www.eatlesswater.com

Florencia Ramirez è un’appassionata attivista che da anni conduce un’importante opera di informazione sull’uso consapevole dell’acqua, la nostra risorsa più preziosa.
Per non sprecarla si devono adottare accorgimenti mirati e nuove abitudini quotidiane, anche molto semplici, come ad esempio diminuire il tempo che si trascorre sotto la doccia. Ma c’è un metodo ben più efficace. Se vogliamo essere certi di risparmiare l’acqua, dobbiamo “mangiarne” meno.
Nel processo per produrre qualsiasi bene alimentare, infatti, viene sempre coinvolta l’acqua, in grande quantità: l’impronta idrica di una pagnotta, ad esempio, cioè l’acqua necessaria per far crescere il grano di cui è composta, è di circa 1.600 litri; mentre mezzo chilo di carne bovina ha un’impronta idrica di oltre 7.000 litri, che comprende non solo l’acqua che l’animale beve, ma anche quella impiegata per produrre i cereali o l’erba di cui si nutre. Eppure, dice Ramirez, ci sono altre strade produttive che consentono di frenare l’uso sproporzionato e lo spreco di questa risorsa fondamentale.
Per scrivere questo libro, l’autrice ha viaggiato instancabilmente attraverso gli Stati Uniti incontrando agricoltori e produttori alimentari che hanno molto da insegnare in termini di uso sostenibile dell’acqua perché hanno scelto di lavorare in maniera virtuosa, salvaguardando al contempo l’ambiente.

Dalle risaie della Louisiana, alle piantagioni di caffè delle Hawaii, fino alla fabbrica di cioccolato di Boston, passando per i giardini di New York, l’autrice ha raccolto testimonianze cruciali e qui ci racconta, in modo efficace e assai piacevole, la storia del cibo che arriva sulle nostre tavole.
Risparmiare acqua attraverso la selezione consapevole degli alimenti nella vita di tutti i giorni è possibile, non è illusorio. Ramirez ci spiega come sia importante conoscere l’impronta idrica di ogni prodotto e di conseguenza scegliere cibi per i quali sia stata utilizzata preferibilmente acqua verde (piovana) o blu (prelevata dalla falda acquifera), piuttosto che grigia (contaminata da azoto e fertilizzanti).

Florencia Ramirez è un’attivista e ricercatrice dell’Università di Chicago. Suoi articoli sono apparsi in numerose testate. Vive in California, a Oxnard, una città agricola sulla costa del Pacifico, con il marito e tre figli. Questo è il suo sito internet: www.eatlesswater.com

Anno di pubblicazione 2020
Formato cm 14 x 21,5
Pag. 280

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Formato cm 14 x 21,5
Pag. 280

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