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La versione araba di una panacea millenaria. 

Disponibilità: 5 Disponibile
SKU: COFTERIT
ISBN/EAN: 8032472003687

Un prezioso cofanetto con il fascino dell'antico Oriente, dai colori solari, esaltati dall'applicazione dell'oro a caldo.

Aboca Edizioni presenta una selezione di tavole dal Kitâb al-Diryâq, splendido manoscritto vergato nel 1199 da Muhammad ibn Abi al-Fath e conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. L'opera è dedicata alla teriaca, un antico composto medicinale inizialmente usato come cura per i morsi di serpente e in seguito impiegato come panacea. Scelte tra le settantadue raffinate pagine che compongono il manoscritto, le quindici tavole contenute nella cartella ritraggono, attraverso sapienti miniature e volute dorate, le piante medicinali più diffuse ed utilizzate nel mondo arabo del XII secolo.

Dalla nota di Oleg Grabar: «La varietà dei tipi di personaggi, la gamma di abiti che indossano o delle attività nelle quali sono occupati, i molti animali (in particolare cavalli), le piante, gli oggetti e i frammenti architettonici trovati in queste pagine sono veramente straordinari e senza equivalenti nel XII secolo. […] Come fu possibile tutto questo negli anni di declino del XII secolo in qualche parte del mondo di lingua araba che si estendeva dall'Egitto all'Iran? Allo stato delle conoscenze attuali, non vi furono tentativi di tale arte antecedenti al Kitâb al-Diryâq del 1199».

Il rigoroso commentario, dovuto ad arabisti di fama mondiale, ricostruisce la tradizione testuale del manoscritto, esamina il suo contenuto, ne illustra la portata storica, il corredo iconografico e i motivi decorativi.

I facsimili ad uso professionale di Aboca: opere fondamentali a disposizione di tutti. Leggendarie edizioni e splendidi manoscritti, selezionati nelle biblioteche di tutto il mondo, sono stati riprodotti attraverso tecniche di stampa d'avanguardia e corredati da ampi e puntuali apparati critici.

Note
Presentazione di Valentino Mercati.
Contributi di Jaclynne Kerner, Marie Geneviève Guesdon, Oleg Grabar, Françoise Micheau, Anne Caiozzo.

Altre informazioni
Il manoscritto del Kitâb al-Diryâq è entrato nella Biblioteca Nazionale di Parigi nel maggio del 1879, con la segnatura Supplemento arabo 2433, dopo essere stato acquistato da un medico parigino, il Dr. Letorneau, per la somma di mille franchi. Il volume era precedentemente appartenuto a un farmacista, Jean Françoise Bonastre, che l'aveva acquistato il 7 novembre 1832. Il modo in cui arrivò in Occidente è sconosciuto, tuttavia è probabile che ciò sia avvenuto nel XVIII secolo o all'inizio del XIX secolo. In Oriente, il volume sembra essere circolato soprattutto in Iran, come dimostrano le trascrizioni aggiunte dai possessori e le note in persiano dell'ultima pagina. Le ultime quattro righe dell'ultima pagina sono occupate da un colophon dove l'amanuense, dopo aver indicato la fine del testo, ha aggiunto al suo nome la data di fine stesura, corrispondente al gennaio 1199.

Formato: 31 x 41 x 6,5 cm
Carta Tavole: Al tatto presentano la tipica ondulazione e morbidezza della pergamena del manoscritto. L′applicazione a caldo dell′oro in lamina conferisce una speciale lucentezza e preziosità ad ogni tavola;
Confezione Tavole: le scritte sulla cartella e sulla coperta del Commentario sono in oro satinato in lamina;
Commentario: in seta con impressioni in oro e turchese 
Pagine Commentario: 272
Illustrazioni Commentario: 156

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