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Estratti medicinali e lettere d'oro. Kitâb al-Diryâq: la versione araba di una panacea millenaria.

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SKU: LIBTERIA

Un prezioso volume con il fascino dell'antico Oriente, dai colori solari, esaltati dall'applicazione dell'oro a caldo.

Aboca Edizioni presenta il facsimile da collezione del Kitâb al-Diryâq, splendido manoscritto vergato nel 1199 da Muhammad ibn Abi al-Fath e conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. L'opera è dedicata alla teriaca, un antico composto medicinale inizialmente usato come cura per i morsi di serpente e in seguito impiegato come panacea. Le settantadue raffinate pagine che compongono il manoscritto ritraggono, attraverso sapienti miniature e volute dorate, le piante medicinali più diffuse ed utilizzate nel mondo arabo del XII secolo.

Dalla nota di Oleg Grabar: «La varietà dei tipi di personaggi, la gamma di abiti che indossano o delle attività nelle quali sono occupati, i molti animali (in particolare cavalli), le piante, gli oggetti e i frammenti architettonici trovati in queste pagine sono veramente straordinari e senza equivalenti nel XII secolo. […] Come fu possibile tutto questo negli anni di declino del XII secolo in qualche parte del mondo di lingua araba che si estendeva dall'Egitto all'Iran? Allo stato delle conoscenze attuali, non vi furono tentativi di tale arte antecedenti al Kitâb al-Diryâq del 1199».

Il rigoroso commentario, dovuto ad arabisti di fama mondiale, ricostruisce la tradizione testuale del manoscritto, esamina il suo contenuto, ne illustra la portata storica, il corredo iconografico e i motivi decorativi.

I facsimili da collezione di Aboca Edizioni sono volumi di pregio, realizzati con materiali preziosi e tecniche di stampa d'avanguardia. Per realizzare il  Kitâb al-Diryâq è stata scelta una carta pesante Munken Pure da 200 grammi, impreziosita da inserti di oro satinato in lamina. La lussuosa legatura rossa e turchese contiene pagine fustellate e legate a mano e si giova di tagli in oro, anch'essi rifiniti manualmente.

Note

Il commentario è qui proposto in lingua francese, inglese e araba.

Presentazione di Valentino Mercati.
Contributi di Jaclynne Kerner, Marie Geneviève Guesdon, Oleg Grabar, Françoise Micheau, Anne Caiozzo.

Altre informazioni

Il manoscritto del Kitâb al-Diryâq è entrato nella Biblioteca Nazionale di Parigi nel maggio del 1879, con la segnatura Supplemento arabo 2433, dopo essere stato acquistato da un medico parigino, il Dr. Letorneau, per la somma di mille franchi. Il volume era precedentemente appartenuto a un farmacista, Jean Françoise Bonastre, che l'aveva acquistato il 7 novembre 1832. Il modo in cui arrivò in Occidente è sconosciuto, tuttavia è probabile che ciò sia avvenuto nel XVIII secolo o all'inizio del XIX secolo. In Oriente, il volume sembra essere circolato soprattutto in Iran, come dimostrano le trascrizioni aggiunte dai possessori e le note in persiano dell'ultima pagina. Le ultime quattro righe dell'ultima pagina sono occupate da un colophon dove l'amanuense, dopo aver indicato la fine del testo, ha aggiunto al suo nome la data di fine stesura, corrispondente al gennaio 1199.

Tiratura limitata a 999 esemplari numerati e certificati.

Formato. 29,5 x 39 x 6,5 cm
Illustrazioni Facsimile: 36 carte stampate su Munken Pure da gr. 200 con oro satinato in lamina;
Illustrazioni Commentario: 156
Pagine Commentario: 272

Copertina Facsimile: con impressioni in oro e turchese;
Copertina Commentario: rigida con dorso tondo e impressioni in oro
Carta Facsimile: rilegato a mano, pagine fustellate con applicazione manuale di 3 inserti, tagli in oro rifiniti a mano sui tre lati;
Carta Commentario: carta Gardapath kiara da gr 135, confezione cartonato cucito

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