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Settanta volte al minuto, ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all’anno, una vita. Miliardi di bicchieri. Il cuore è un bartender di Manhattan che non dorme mai.

Settanta volte al minuto, ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all’anno, una vita. Miliardi di bicchieri. Il cuore è un bartender di Manhattan che non dorme mai.

Disponibilidad: Disponible
SKU: LIBCUORETU
ISBN/EAN: 9788855232876

Disponibile anche in versione eBook a €12,99

Available on e-book at 12,99

 

Quello del cuore è un suono semplice e necessario. Lo sa Gabriele Bronzetti, che ha visto suo padre morire di scompenso cardiaco, e forse anche per questo ha deciso di diventare un cardiologo. E lo sanno i genitori di Francesco, quando lo sentono per la prima volta, e insieme a una gioia infinita provano anche il terrore più profondo nell’apprendere che la parte sinistra del cuore di loro figlio, quella che per tutta la vita dovrà reggere la maggior parte del mestiere di battere, è di fatto inesistente. Il cuore è l’organo muscolare, vascolare e nervoso più complesso che abbiamo. Racchiude forze primordiali così sofisticate che qualcosa si può inceppare per una sola lettera sbagliata nell’intera biblioteca di dna chiusa dentro il nucleo cellulare. Un cardiologo, d’altra parte, è come un orologiaio. Per quanto conosca quelle quattro stanze battenti, non potrà mai entrare nel tempo. Smonta e rimonta i meccanismi come un bambino, fino a quando prova a chiedere aiuto...
È così che Gabriele Bronzetti si è rivolto alla letteratura, alla musica, all’arte, al cinema – potentissimi strumenti di narrazione capaci di trasfigurare la realtà, di illuminarla con 
un senso più completo, di renderla meno difficile da sopportare – per instaurare innanzitutto un dialogo empatico e simbolico con i suoi pazienti, per guidarli attraverso 
un percorso allegorico che più facilmente potesse aiutarli a sublimare il dolore, e poi per raccontare a noi la sua professione e i casi clinici che più lo hanno toccato da vicino nel corso della sua lunga carriera. Di fronte a un ecocardiogramma, in un ambulatorio, o in sala operatoria, tra cortocircuiti e parallelismi in cui la vita si specchia continuamente nell’arte, Gabriele Bronzetti mette in scena uno spettacolo che parla a tutti, perché tutti prima o poi dovremo fare i conti con il nostro cuore.

Scopriremo, così, come funziona e si ammala questo muscolo favoloso e soprattutto perché, nonostante i disinganni della scienza, il cuore sia ancora da considerare la sede abusiva dell’anima.

Gabriele Bronzetti (Rimini, 1964) ha due figli, ha fatto il barista, il cameriere e il perito
agrario. Si è laureato in Medicina e specializzato in Cardiologia nel 1997. Ha lavorato come cardiologo e ricercatore in Belgio e in Canada. Dal 1996 partecipa annualmente a missioni umanitarie in Zimbabwe. È professore di Cardiologia presso l’Università di Bologna e l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dove si occupa, in particolare, di cardiopatie congenite e dell’età evolutiva. Collabora con “la Repubblica”, “Corriere della Sera” e “il Foglio”. È editorialista del “Corriere di Bologna”. È autore di decine di pubblicazioni scientifiche e di libri di cardiologia tradotti in tutto il mondo. Con La divina commedia. Breve saggio sull’arte di svenire ha vinto il Premio Cronin 2021 per la Saggistica.

Scopri di più su Aboca Edizioni

 

Quello del cuore è un suono semplice e necessario. Lo sa Gabriele Bronzetti, che ha visto suo padre morire di scompenso cardiaco, e forse anche per questo ha deciso di diventare un cardiologo. E lo sanno i genitori di Francesco, quando lo sentono per la prima volta, e insieme a una gioia infinita provano anche il terrore più profondo nell’apprendere che la parte sinistra del cuore di loro figlio, quella che per tutta la vita dovrà reggere la maggior parte del mestiere di battere, è di fatto inesistente. Il cuore è l’organo muscolare, vascolare e nervoso più complesso che abbiamo. Racchiude forze primordiali così sofisticate che qualcosa si può inceppare per una sola lettera sbagliata nell’intera biblioteca di dna chiusa dentro il nucleo cellulare. Un cardiologo, d’altra parte, è come un orologiaio. Per quanto conosca quelle quattro stanze battenti, non potrà mai entrare nel tempo. Smonta e rimonta i meccanismi come un bambino, fino a quando prova a chiedere aiuto...
È così che Gabriele Bronzetti si è rivolto alla letteratura, alla musica, all’arte, al cinema – potentissimi strumenti di narrazione capaci di trasfigurare la realtà, di illuminarla con 
un senso più completo, di renderla meno difficile da sopportare – per instaurare innanzitutto un dialogo empatico e simbolico con i suoi pazienti, per guidarli attraverso 
un percorso allegorico che più facilmente potesse aiutarli a sublimare il dolore, e poi per raccontare a noi la sua professione e i casi clinici che più lo hanno toccato da vicino nel corso della sua lunga carriera. Di fronte a un ecocardiogramma, in un ambulatorio, o in sala operatoria, tra cortocircuiti e parallelismi in cui la vita si specchia continuamente nell’arte, Gabriele Bronzetti mette in scena uno spettacolo che parla a tutti, perché tutti prima o poi dovremo fare i conti con il nostro cuore.

Scopriremo, così, come funziona e si ammala questo muscolo favoloso e soprattutto perché, nonostante i disinganni della scienza, il cuore sia ancora da considerare la sede abusiva dell’anima.

Gabriele Bronzetti (Rimini, 1964) ha due figli, ha fatto il barista, il cameriere e il perito
agrario. Si è laureato in Medicina e specializzato in Cardiologia nel 1997. Ha lavorato come cardiologo e ricercatore in Belgio e in Canada. Dal 1996 partecipa annualmente a missioni umanitarie in Zimbabwe. È professore di Cardiologia presso l’Università di Bologna e l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dove si occupa, in particolare, di cardiopatie congenite e dell’età evolutiva. Collabora con “la Repubblica”, “Corriere della Sera” e “il Foglio”. È editorialista del “Corriere di Bologna”. È autore di decine di pubblicazioni scientifiche e di libri di cardiologia tradotti in tutto il mondo. Con La divina commedia. Breve saggio sull’arte di svenire ha vinto il Premio Cronin 2021 per la Saggistica.

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Anno di pubblicazione: 2024
Formato: 14 x 21,5 cm
Pag. 264
Lingua: Italiano

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Formato: 14 x 21,5 cm
Pag. 264
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