Matteuccia porta con sé un segreto e sul corpo ormai vecchio ha cucite le cattiverie della gente, come tante punture di spillo. Ha passato gli anni dell’amore a fare la guerra, insieme a sua madre Angelina e all’amata amica Gentile. È stata partigiana per necessità più che per scelta, ha fatto parte di quella generazione per la quale compiere il proprio dovere val più di qualsiasi atto d’eroismo. Era staffetta, portava agli uomini nel bosco viveri, medicinali, armi, comunicazioni, ma non s’era mai sentita guerriera, vedeva le cose a modo suo.
Alla fine del conflitto non ha più trovato la voce e s’è ritirata dal mondo degli uomini, preferendo andar dietro l’invisibile. Sin da bambina ha imparato a conversare con il vento e il temporale e nei momenti di stanca torna a rifugiarsi sotto la grande quercia, nel bosco di là, come lo chiamano quelli del paese, che la considerano una comunista, una femminista, una matta, perché ormai in pochi si ricordano del passato che si porta dietro.
Quel passato che le ha tolto la parola e la segue come un’ombra scura da una vita intera. Quel passato che ora è venuto a presentare il conto.
Lorenzo Marone (Napoli, 1974) ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015; premio Stresa 2015); La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016); Magari domani resto (Feltrinelli, 2017; premio Selezione Bancarella 2017); Un ragazzo normale (Feltrinelli, 2018); Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019), La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020) e i saggi Cara Napoli (Feltrinelli, 2018) e Inventario di un cuore in allarme (Einaudi, 2020). Ha una rubrica domenicale su “la Repubblica” di Napoli e collabora con “tuttolibri”. È tradotto in diciassette paesi.
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Matteuccia porta con sé un segreto e sul corpo ormai vecchio ha cucite le cattiverie della gente, come tante punture di spillo. Ha passato gli anni dell’amore a fare la guerra, insieme a sua madre Angelina e all’amata amica Gentile. È stata partigiana per necessità più che per scelta, ha fatto parte di quella generazione per la quale compiere il proprio dovere val più di qualsiasi atto d’eroismo. Era staffetta, portava agli uomini nel bosco viveri, medicinali, armi, comunicazioni, ma non s’era mai sentita guerriera, vedeva le cose a modo suo.
Alla fine del conflitto non ha più trovato la voce e s’è ritirata dal mondo degli uomini, preferendo andar dietro l’invisibile. Sin da bambina ha imparato a conversare con il vento e il temporale e nei momenti di stanca torna a rifugiarsi sotto la grande quercia, nel bosco di là, come lo chiamano quelli del paese, che la considerano una comunista, una femminista, una matta, perché ormai in pochi si ricordano del passato che si porta dietro.
Quel passato che le ha tolto la parola e la segue come un’ombra scura da una vita intera. Quel passato che ora è venuto a presentare il conto.
Lorenzo Marone (Napoli, 1974) ha pubblicato La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015; premio Stresa 2015); La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016); Magari domani resto (Feltrinelli, 2017; premio Selezione Bancarella 2017); Un ragazzo normale (Feltrinelli, 2018); Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019), La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020) e i saggi Cara Napoli (Feltrinelli, 2018) e Inventario di un cuore in allarme (Einaudi, 2020). Ha una rubrica domenicale su “la Repubblica” di Napoli e collabora con “tuttolibri”. È tradotto in diciassette paesi.
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