Scandito in quattro movimenti (Allegro, Adagio, Scherzo e Rondò) secondo il più classico dei canoni musicali, Magnolia Quartet è il racconto di un’amicizia – ora candida come un fiore di magnolia, ora inebriante e sensuale come il suo profumo – tra un pittore cinquantenne ossessionato dal proprio fallimento e tre giovanissimi chef per i quali fallire non è un’opzione: non a tavola e – santo cielo! – neppure a letto. Da Roma a Londra, da un passato che non passa a un presente più insidioso e labile di un tranello, i quattro protagonisti della storia corrono lungo le pagine di questa commedia, con un’energia e forse una disperazione che talvolta azzera le distanze generazionali e altre volte le moltiplica con chirurgica precisione. Quale è il senso, o il segreto, del loro rapporto? E riusciranno le loro voci a trovare un accordo, una comune melodia? Scritto nel tono di una confessione spietata, alternando allegria a cupezza, Magnolia Quartet si legge con lo stesso divertimento, con lo stesso allarme con cui si affronta un giro sulle montagne russe.
Mario Fortunato è nato in Calabria e a lungo ha vissuto a Londra, dove è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Ha collaborato con Bbc, “The Guardian”, “Le Monde” e “Süddeutsche Zeitung”. Per molti anni critico letterario del settimanale “L’Espresso”, traduttore di autori come Maupassant, Virginia Woolf, Evelyn Waugh e Francis Scott Fitzgerald, è autore di romanzi, saggi e memoir. Il suo ultimo libro si intitola Il giardino di Bloomsbury (Bompiani, 2024). Tra gli altri ricordiamo anche, editi da Bompiani: Sud, Quelli che ami non muoiono e I giorni innocenti della guerra (nel 2007 secondo classificato al Premio Strega). Con Aboca è già uscito nel 2023 Vita immaginaria di un alloro (di prossima pubblicazione negli Stati Uniti).
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Scandito in quattro movimenti (Allegro, Adagio, Scherzo e Rondò) secondo il più classico dei canoni musicali, Magnolia Quartet è il racconto di un’amicizia – ora candida come un fiore di magnolia, ora inebriante e sensuale come il suo profumo – tra un pittore cinquantenne ossessionato dal proprio fallimento e tre giovanissimi chef per i quali fallire non è un’opzione: non a tavola e – santo cielo! – neppure a letto. Da Roma a Londra, da un passato che non passa a un presente più insidioso e labile di un tranello, i quattro protagonisti della storia corrono lungo le pagine di questa commedia, con un’energia e forse una disperazione che talvolta azzera le distanze generazionali e altre volte le moltiplica con chirurgica precisione. Quale è il senso, o il segreto, del loro rapporto? E riusciranno le loro voci a trovare un accordo, una comune melodia? Scritto nel tono di una confessione spietata, alternando allegria a cupezza, Magnolia Quartet si legge con lo stesso divertimento, con lo stesso allarme con cui si affronta un giro sulle montagne russe.
Mario Fortunato è nato in Calabria e a lungo ha vissuto a Londra, dove è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Ha collaborato con Bbc, “The Guardian”, “Le Monde” e “Süddeutsche Zeitung”. Per molti anni critico letterario del settimanale “L’Espresso”, traduttore di autori come Maupassant, Virginia Woolf, Evelyn Waugh e Francis Scott Fitzgerald, è autore di romanzi, saggi e memoir. Il suo ultimo libro si intitola Il giardino di Bloomsbury (Bompiani, 2024). Tra gli altri ricordiamo anche, editi da Bompiani: Sud, Quelli che ami non muoiono e I giorni innocenti della guerra (nel 2007 secondo classificato al Premio Strega). Con Aboca è già uscito nel 2023 Vita immaginaria di un alloro (di prossima pubblicazione negli Stati Uniti).
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