L’esperto di marketing di fama mondiale Philip Kotler ha sempre avuto un obiettivo a lungo termine che forse molti non sospettano, a meno che non conoscano bene la sua produzione.
Si è sempre chiesto come poter utilizzare l’economia e il marketing per migliorare e promuovere il bene comune e in che modo i cittadini che hanno a cuore gli altri possano aiutare le persone a realizzare i loro sogni e a esprimere il loro potenziale. Essendo al tempo stesso uno studioso di formazione economica, uno specialista di marketing ma anche un attivista civico, ha voluto scrivere un libro che aiutasse proprio tutti gli attivisti civici a fare del mondo un posto migliore per un maggior numero di persone, convinto che i problemi del nostro tempo – povertà, fame, droghe, scarsa istruzione e salute precaria – siano in parte problemi economici.
Dopo aver riflettuto sulle criticità del capitalismo americano di oggi e discusso le migliori proposte per superarle, Kotler ha cominciato ad approfondire il concetto di bene comune analizzando il contributo di attivisti e riformatori che negli Stati Uniti si sono distinti anche in maniera eroica: Martin Luther King, Eleanor Roosevelt, Jane Addams, Gloria Steinem, Rachel Carson, Saul Alinsky, Ralph Nader, Al Gore, Robert Reich… In questo libro, attraverso il loro esempio, illustra ciò che ciascuno dei tre principali settori della società – le imprese, lo Stato e le organizzazioni non profit – può fare per favorire il bene comune e promuove strumenti di cambiamento sociale come il dialogo, l’istruzione, il marketing sociale, i social media, la legislazione e molte tattiche di protesta non violenta. Il nostro obiettivo, ci ricorda Kotler, deve essere quello di creare un mondo in cui le persone siano sane e sicure, tutelate finanziariamente, attive nella protezione dell’ambiente e capaci di dare un contributo alle loro comunità. Lo scopo ultimo è il benessere dell’umanità e la civiltà.
Philip Kotler (Chicago, 1931) è stato indicato come il quarto “guru del management” di tutti i tempi dal “Financial Times” (dopo Jack Welch, Bill Gates e Peter Drucker) e acclamato come “il maggior esperto al mondo nelle strategie di marketing” dal Management Centre Europe. Ha dato un contributo importante alla strutturazione del marketing come disciplina scientifica, orientando la formazione di moltissimi studenti e manager in tutto il mondo.
La sua opera principale, Marketing Management (prima edizione nel 1967), viene generalmente riconosciuta come uno dei più autorevoli testi sul marketing ed è il più diffuso nelle università e nelle business school di tutto il mondo.
Questo è il suo settantesimo libro.
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L’esperto di marketing di fama mondiale Philip Kotler ha sempre avuto un obiettivo a lungo termine che forse molti non sospettano, a meno che non conoscano bene la sua produzione.
Si è sempre chiesto come poter utilizzare l’economia e il marketing per migliorare e promuovere il bene comune e in che modo i cittadini che hanno a cuore gli altri possano aiutare le persone a realizzare i loro sogni e a esprimere il loro potenziale. Essendo al tempo stesso uno studioso di formazione economica, uno specialista di marketing ma anche un attivista civico, ha voluto scrivere un libro che aiutasse proprio tutti gli attivisti civici a fare del mondo un posto migliore per un maggior numero di persone, convinto che i problemi del nostro tempo – povertà, fame, droghe, scarsa istruzione e salute precaria – siano in parte problemi economici.
Dopo aver riflettuto sulle criticità del capitalismo americano di oggi e discusso le migliori proposte per superarle, Kotler ha cominciato ad approfondire il concetto di bene comune analizzando il contributo di attivisti e riformatori che negli Stati Uniti si sono distinti anche in maniera eroica: Martin Luther King, Eleanor Roosevelt, Jane Addams, Gloria Steinem, Rachel Carson, Saul Alinsky, Ralph Nader, Al Gore, Robert Reich… In questo libro, attraverso il loro esempio, illustra ciò che ciascuno dei tre principali settori della società – le imprese, lo Stato e le organizzazioni non profit – può fare per favorire il bene comune e promuove strumenti di cambiamento sociale come il dialogo, l’istruzione, il marketing sociale, i social media, la legislazione e molte tattiche di protesta non violenta. Il nostro obiettivo, ci ricorda Kotler, deve essere quello di creare un mondo in cui le persone siano sane e sicure, tutelate finanziariamente, attive nella protezione dell’ambiente e capaci di dare un contributo alle loro comunità. Lo scopo ultimo è il benessere dell’umanità e la civiltà.
Philip Kotler (Chicago, 1931) è stato indicato come il quarto “guru del management” di tutti i tempi dal “Financial Times” (dopo Jack Welch, Bill Gates e Peter Drucker) e acclamato come “il maggior esperto al mondo nelle strategie di marketing” dal Management Centre Europe. Ha dato un contributo importante alla strutturazione del marketing come disciplina scientifica, orientando la formazione di moltissimi studenti e manager in tutto il mondo.
La sua opera principale, Marketing Management (prima edizione nel 1967), viene generalmente riconosciuta come uno dei più autorevoli testi sul marketing ed è il più diffuso nelle università e nelle business school di tutto il mondo.
Questo è il suo settantesimo libro.
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